Occorre salvaguardare l'avifauna dall'impatto traumatico contro i cavi dell'alta tensione

L’elettrocuzione, insieme agli impatti contro le pale dei parchi eolici, rappresenta attualmente una grave minaccia per la conservazione dell' avifauna


L'elettrocuzione (o folgorazione) si verifica quando gli uccelli vengono a contatto con due cavi o quando si appollaiano su un pilone conduttore (in metallo) e toccano contemporaneamente un cavo. L'elettrodotto è un'infrastruttura di rete destinata al trasporto di energia elettrica ad alta tensione, che comprende le linee elettriche aeree ed altri cavidotti a costituire la rete elettrica primaria, necessaria per la trasmissione di energia ad AT su grandi distanze  e la distribuzione dell'energia elettrica (a media-bassa tensione per raggiungere capillarmente il territorio a partire dalle centrali elettriche, passando per le cabine elettriche di trasformazione e fino agli utenti finali. 

A farne le spese sono principalmente rapaci come poiane, gheppi, grillai, lodolai, sparvieri, aquile minori, bianconi, nibbi, barbagianni, civette, assioli e gufi, ma esistono casi che hanno interessato anche cicogne, ibis, aironi, ecc..

La casistica, seppur in maniera limitata, è documentata dai ricoveri presso i Centri di Allevamento e Recupero Fauna Selvatica FoReSTAS di Bonassai (SS) e Monastir (CA) di volatili con le evidenti conseguenze di elettrocuzione e/o impatto contro un cavo.

In tutti i paesi europei sono in corso collaborazioni con le compagnie elettriche, per l'adozione di misure che limitino il più possibile questo problema, in particolare nelle aree in cui si abbia presenza di specie rare.

In Sardegna l’ENEL sta già mettendo in opera sistemi per evitare questi gravi incidenti. Solo una minima frazione degli animali effettivamente coinvolti in questo genere di incidenti vengono ritrovati vivi o ricoverati presso i Centri di recupero faunistico

Tra il 2019 e il 2020 con i monitoraggi effettuati in Sardegna attraverso i due progetti Life per la conservazione dell’avvoltoio grifone (LIFE14 NAT/IT/000484 Under Griffon Wings) e dell’aquila del Bonelli (LIFE16 NAT/ES/000235 AQUILA a-LIFE) sono state documentate le perdite di sette grifoni e cinque aquile del Bonelli.

I PROBLEMI DA RISOLVERE

La morte per folgorazione e/o impatto sui cavi aerei è purtroppo una realtà diffusa soprattutto in ambienti extraurbani.  Qui la presenza della rete di distribuzione elettrica, in particolare di AT e MT, rappresenta la vera minaccia per l’avifauna, per due ordini di problemi:

1) Mortalità conseguente alla collisione in volo, in particolare contro le strutture dell’alta tensione, che coinvolge volatili di varie dimensioni;

 2) elettrocuzione (o folgorazione) anch’esso letale, per accidentale contatto dei volatili con elementi in (bassa e media) tensione elettrica . Questo secondo tipo d’incidente interessa in particolare uccelli di medie-grandi dimensioni, i quali, a causa della loro apertura alare, possono chiudere il circuito tra due conduttori piuttosto che tra un conduttore ed una struttura messa a terra. 

Per quanto riguarda le linee ad AT il problema principale è dato dalle collisioni dei volatili contro i cavi, in particolare quelli di guardia posti superiormente alle linee in tensione e più raramente le elettrocuzioni con uccelli di grandi dimensioni. Oltre alla fune di guardia anche gli altri cavi possono rappresentare un serio pericolo per i grandi volatori, poco agili in volo, come gli avvoltoi.

Le possibilità di impatto crescono con la scarsa visibilità dei cavi dovuta a morfologia del territorio (pareti montuose, boschi o altri sfondi che mimetizzano i cavi) e condizioni climatiche (es. nebbia, nuvole basse) che nascondono questi elementi orizzontali di per se poco visibili.

Per quanto riguarda le linee a media (MT) e bassa tensione (BT) i pali vengono spesso usati come posatoi da diversi uccelli. Variando tipologia di pali elettrici, conformazione delle mensole e disposizione di ancoraggi ed isolatori dei cavi, queste linee si rivelano vere e proprie trappole mortali. La folgorazione avviene quando un uccello tocca simultaneamente due conduttori (fase-fase) o un conduttore non isolato ed un elemento del sostegno collegato a terra (fase-terra). L’elettrocuzione più frequente è quella fase-terra che avviene quando un uccello, posato su un sostegno, tocca accidentalmente con parte del corpo (punta delle ali o coda) uno dei conduttori. In genere l’ampia estensione alare di rapaci, come l’aquila del Bonelli, corvidi o ciconiformi, unita alle abitudini di queste specie, comporta una maggiore esposizione al rischio d’elettrocuzione in quanto maggiore è la possibilità che, posandosi sui tralicci, con le ali o la coda cortocircuitino le componenti elettriche.

Nel caso specifico delle linee a MT e BT gli isolatori rigidi portanti, insieme ai cosiddetti isolatori rigidi per amarro, sono i più pericolosi tra le tipologie di allestimento della distribuzione elettrica convenzionale, in quanto volatili anche di medio-piccole dimensioni possono facilmente entrare in contatto con i cavi elettrici. La pericolosità è aumentata a causa dell’ampia diffusione di questi manufatti.

LE SOLUZIONI

La MT è in assoluto la più pericolosa per l'elettrocuzione. Le soluzioni richiedono notevoli investimenti da parte delle società che gestiscono la distribuzione elettrica: tuttavia l’attuale impatto sulla fauna protetta richiede un intervento.  La Società Terna che gestisce la rete elettrica AT ed Enel-distribuzione (principale gestore della rete MT e BT) da anni stanno procedendo alla messa in sicurezza delle migliaia di chilometri di linee elettriche, attuando diversi accorgimenti sia per rendere più visibili questi ostacoli aerei, sia per evitare le elettrocuzioni che, oltre a causare la morte degli animali, possono comportare danni alla distribuzione, interruzioni di servizio e incendi dovuti proprio alla combustione dei corpi dei volatili e alla vicinanza di alberi, rami secchi, fieno.

Non solo un grave danno ecologico ma anche economico: a questo riguardo l’attenzione e l’impegno degli operatori fa ben sperare: Enel-distribuzione inizia il 2021 come partner importante del nuovo Progetto per la conservazione dell’avvoltoio Grifone in Sardegna (LIFE19 NAT/IT/000732) chiamato proprio “SAFE for VULTURES” e che impegnerà la compagnia di distribuzione elettrica nella messa in sicurezza di diverse linee di cui è stata verificata la pericolosità. 

Per evitare il fenomeno dell’elettrocuzione sui volatili è stato prodotto umanuale che illustra la tipologia di allestimento, nell’ambito di un altro interessante progetto per la conservazione della specie di avvoltoio più minacciata in Europa, il capovaccaio (Neophron percnopterus).  Il progetto LIFE16 NAT/IT/000659 “LIFE EGYPTIAN VULTURE”, con E-Distribuzione beneficiario e coordinatore, è finalizzato a migliorare lo stato di conservazione di questo piccolo vulturide che in Italia corre il rischio di estinguersi. I lavori di messa in sicurezza delle linee elettriche nell’ambito di questo progetto, svolto d’intesa con la spagnola Endesa distribución, Ferderparchi-Europarc Italia, Gesplan, Gobierno de Canarias, ISPRA, Regione Basilicata, Regione Puglia sono in corso di esecuzione in Italia (Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) e Spagna (Isole Canarie), si concluderanno nel 2022.

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