
Natale è una magica festa planetaria attesa con trepidazione da tutti, grandi e piccini, e l'albero di Natale è il simbolo tradizionale per eccellenza. Pino Silvestre o pino di Scozia, abete rosso o peccio di Serbia, abete del Caucaso o abete Nobile, l' albero di Natale rallegra le nostre case, giardini, terrazze e balconi, basta usare un po' di fantasia e, per gli addobbi, ispirarsi alla natura.
di Luciana Antonia Rassati
La scelta di "fare l'albero," è in genere quella preferita dai piccoli e dai nonni, perché grazie alle fiabe e ai film, entrambi hanno ben in mente l'immagine delle conifere natalizie. Basterà ricordare a proposito l'albero di La vita è meravigliosa, indimenticabile film di Frank Capra. Ma veniamo alla questione più importante, relativa all'albero:
Quale specie e varietà scegliere
Oggi si usano numerosi tipo di conifere: grigie, azzurre, dorate e poco pungenti che provengono dal nord Europa e dall'America. Tra i più diffusi c'è anche l'abete rosso (Picea abies) del Casentino. Il nome botanico deriva dal latino pix=pece (da cui peccio) mentre il nome italiano rimanda al colore della corteccia.
Come dev'essere un bell'albero di Natale
Slanciato, armonioso, poetico. Non troppo alto, e neanche troppo basso, con una bella punta lunga e folta per accogliere la stella cometa e il puntale colorato. Il colore dev'essere di un bel verde scuro e il profumo delicato e intenso di bosco.
Come addobbarlo
legno, piccoli Papercut disegnati e ritagliati dai bimbi di casa, monete d'oro di cioccolato, biscottini fatti in casa dalla mamma insieme ai bimbi che richiamano i classici soggetti natalizi, stelline, angioletti, pecorelle, alberelli. E ancora pupazzetti e bamboline in pannolenci, piccoli Babbo Natale, gnomi, nanetti, pupazzi di neve e candeline colorate, e poi i soggetti legati alla natura, al bosco, le pigne dorate, le renne, gli scoiattolini, i funghetti, le graziose coccinelle.
In base all'arredamento della propria abitazione si può scegliere se addobbarlo di un unico colore oppure con un solo soggetto, ad esempio nastri, coccarde, fiocchi, candele, pigne. Essenziale è aggiungere le lucine colorate lampeggianti che creano un'allegra atmosfera. Insomma non esiste limite alla fantasia e al proprio gusto personale.
Si possono ottenere risultati deliziosi anche vestendo un piccolo ulivo, un melograno o un melo selvatico. Perfetti, per l'occasione, Malus Everest o Golden Hornet, due varietà che conservano le loro meline rosse e dorate sino a gennaio.
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Malus Everest (Melo) |
occupazione abituale: crescere, fiorire e dare frutti. Sino al prossimo Natale.
Come e dove nasce l'origine di questa tradizione
Per trovare i primi alberi ornati di ghirlande bisogna risalire ai riti dell'antica Roma, alle feste pagane dei Saturnali, che si celebravano il 21 dicembre, il giorno più breve dell'anno.
Non erano abeti ma cipressi, allori, ulivi, corbezzoli coltivati nei giardini e nei peristili, gli spazi interni alle dimore, che venivano decorati con frutti, bacche e festoni. E rilucevano nelle sere romane, fra voliere e zampilli di fontane.
Ma quando apparve il primo abete?
Accadde una notte di cinquecento anni fa. La sera della vigilia, un monaco tedesco di Eisleben, in Turingia, passeggiava per la campagna innevata. Si chiamava Martin Lutero. Si, proprio lui, il frate agostiniano che, dopo un soggiorno a Roma, infastidito dal commercio delle indulgenze, sarebbe passato alla storia per la sua riforma. Ma quella sera Roma era ancora lontana... Incantato dai sottili arabeschi di ghiaccio, Lutero scorse un piccolo abete luccicante nella neve e pensò che era un dono di Natura perfetto da portare a casa per la festa della Natività. Tornato nel suo campo, prese dal recinto dell'orto una vanga e si mise a scavare una buca intorno all'albero, finché riuscì a sollevarlo con il suo pane di terra. Lo portò a casa ancora luccicante di neve, lo piantò in un mastello di legno e lo decorò con cento candeline che accese poco prima della mezzanotte.
Era nato l'albero di Natale.
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