Le eccellenze naturalistiche dell'UMBRIA "il cuore verde d' Italia" e la sua fauna selvatica

L' Umbria è una regione ricca di zone di indiscussa bellezza come le oasi naturalistiche, i laghi, i fiumi, i parchi e le riserve. 




Conosciuta ed amata in tutto il mondo, l' Umbria è nota anche per la meravigliosa Cascata delle Marmore che, con un balzo di 165 metri finisce nel sottostante alveo del fiume Nera. Lo spettacolare salto della Cascata delle Marmore, ha ispirato artisti e poeti di ogni periodo storico: Virgilio nell' Eneide, Cicerone e G.Byron nel Childe Harolds Pilgrimage. Per giungere alla Cascata delle Marmore si imbocca da Terni la strada statale Valnerina e dopo 7 km si giunge sul luogo.
La Valnerina, è il comprensorio della stretta valle fluviale scavata dal fiume Nera e dai suoi affluenti, con le sue pendici montane scoscese ricoperte di vegetazione a foglia caduca, e i Monti Sibillini, la zona montuosa di origine tettonica caratterizzata da vette in grado di raggiungere e superare i 2000 metri di altezza, con pendii erbosi o ricoperti da faggete, arrotondati dall'azione glaciale ed eolica, all'interno della quale si aprono vasti altopiani carsici sfruttati per il pascolo di bovini e di greggi e ricchi di specie floreali montane tra le quali l'anemone, la genziana, il giglio martagone e l'artemisia.


boschi che circondano la valle sono popolati dal capriolo, dal gatto selvatico e dallo scoiattolo mentre negli anni passati, grazie ad opere di ripopolamento, ha potuto fare la sua ricomparsa anche il cinghiale.
Rara ma presente l'aquila reale, mentre sono relativamente frequenti le specie del falco pellegrino, del picchio rosso e del picchio muraiolo.
Nelle faggete di alta montagna sono segnalati alcuni piccoli branchi di lupo appenninico, che vivono però in difficile equilibrio con la presenza umana legata soprattutto alla pastorizia, ampiamente praticata nella zona.


Nelle acque del Lago di Pilato, un piccolo bacino lacustre dal livello variabile, alimentato dallo scioglimento nevoso, posto in una conca glaciale in prossimità della cima del Monte Vettore, vive una specie endemica di crostaceo: il Chirocefalo del Marchesoni.

I fenomeni carsici sono assai frequenti e in prossimità del centro urbano, a ridosso delle mura cittadine, danno luogo a delle risorgive localmente denominate marcite, ovvero zone in cui l'acqua, raccolta e ridistribuita attraverso un razionale sistema di canali, allaga in maniera continuativa e controllata per lunghi periodi dell'anno ampie zone di terreno, consentendo la raccolta di un fieno abbondante.
In alta montagna il fenomeno si manifesta con la presenza di numerosi inghiottitoi che, soprattutto nella parte meridionale dell'altopiano del Castelluccio, sono ben visibili per estensione e morfologia.
L'Altopiano di Castelluccio è costituito da un sistema di diversi bacini glaciali svuotatisi in era geologica in seguito ad una serie di sconvolgimenti tettonici. L'altopiano si sviluppa su una direttiva Nord-Sud per una lunghezza complessiva di circa 20 km e prende il nome dal piccolo centro abitato che occupa una delle sue sommità calcaree marginali. Il Pian Grande rappresenta l'altopiano di maggiore estensione (circa 15 km quadrati): ad esso si aggiungono degli altopiani minori (Pian PiccoloPian PerdutoQuarto San Lorenzo e il Pian dei Pantani). Nella tarda primavera l'altopiano è teatro di un particolare fenomeno naturale denominato Fioritura e dovuto appunto alla fioritura contemporanea di decine di specie floreali diverse che danno luogo ad un tappeto multicolore che ricopre tutta la valle.
Quest' ultimo è uno spettacolo naturalistico meraviglioso come tutta  l' Umbria e le sue realtà paesaggistiche.

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