LO STAMBECCO E I GUARDAPARCO DEL GRAN PARADISO



Lo stambecco vive in alta quota sulle pareti rocciose ed è la specie simbolo del Parco Nazionale del Gran Paradiso. E' un animale caratterizzato da corna cave e permanenti, costituite da un astuccio corneo di rivestimento delle ossa.




Le corna nel maschio sono molto più lunghe e grosse e hanno una lunghezza media massima di 92 cm. Nelle femmine sono più sottili e corte e sono mediamente lunghe 34 cm. 






Le differenze tra il maschio e la femmina sono molto accentuate; alla fine dell'autunno il peso medio dei maschi adulti è di circa 90 kg, con una lunghezza media di circa 160 cm. Le femmine pesano 35-49 kg e hanno una lunghezza media di 135 cm.



Lo stambecco alpino ha rischiato l'estinzione alla fine del XIX secolo e si è salvato solo nelle valli che oggi compongono il Parco Nazionale del Gran Paradiso. La sua presenza nel Parco non ha mai subito interruzioni e attualmente, è presente in tutte le valli dell'area protetta. 

Le concentrazioni maggiori si rilevano, durante l'estate, nelle valli di Cogne e Valsavarenche. In Valle Soana e nella bassa Valle Orco la sua distribuzione è discontinua. 

La sua dieta è composta esclusivamente da erba fresca nella stagione estiva, mentre si completa con arbusti, germogli, licheni e aghi di conifere nelle altre stagioni.

Lo Stambecco è oggetto di particolare attenzione e protezione da parte del Parco e a lui sono dedicati diversi progetti di ricerca e conservazione.


Il Parco Nazionale del Gran Paradiso possiede, dal 1947, un proprio corpo di guardie che vigila e controlla il territorio dell'area protetta. A differenza quindi dei più recenti parchi nazionale nei quali la sorveglianza è affidata, dalla Legge quadro, al Corpo forestale dello Stato, il Parco del Gran Paradiso mantiene il proprio corpo di guardie storiche, continuando una tradizione e un'esperienza ormai consolidata nel tempo.


E' soprattutto grazie ai guardaparco che lo stambecco si è salvato dall'estinzione e oggi è presente nell'area protetta con quasi quattromila esemplari. Le guardie, cinquanta in tutto (nel 2016), hanno una profonda conoscenza del territorio, degli animali e dell'ambiente del parco e, svolgono un servizio che è veramente unico nel suo genere, vigilando il territorio dall'alba al tramonto.

Questo è reso possibile dalla presenza capillare di una quarantina di "casotti" dei guardaparco. Utilizzati da maggio a ottobre, costituiscono appoggi logistici indispensabili per il controllo, il monitoraggio e la ricerca scientifica, un un parco caratterizzato da notevoli dislivelli fra i fondovalle e le vette. Completano la rete di strutture di servizio i Centri studi della fauna alpina, gli alloggi dei guardaparco e le foresterie di studio in tutte le valli. 








Commenti

  1. Povero stambecco.. così forte e possente ma allo stesso tempo fragile!

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